Quando a scendere in campo sono due grandi classici dei giochi manuali degli anni 80, precursori rudimentali e ingegnosi dei primi videogames portatili con schermo monocromatico a cristalli liquidi, la battaglia per il vincitore del titolo del più amato si trasforma in un vero e proprio scontro fra titani, una collisione fra diverse scuole di pensiero che non ha nulla da invidiare alla dicotomia Duran/Spandau o alla contrapposizione tutta in biondo fra Parisi e Cuccarini.
A disputarsi la qualifica per il miglior gioco meccanico di quei tempi sono infatti due punte di diamante della stessa casa di produzione (la Tomy): Tricky Traps, il giallissimo e magnetico labirinto di sfere d’acciaio in successione, e la linea dei Water Games, dispositivi acquatici a pulsante con soggetto variabile ma stesso sistema di gioco, che insieme hanno realizzato la gioia dei giovani concorrenti manualmente più capaci e disinibiti.
Congegni al limite del rudimentale, apprezzati proprio per la loro inverosimile ma intelligentissima semplicità in grado di farne tutt’ora l’oggetto del desiderio di molti collezionisti dell’epoca e degli amanti dei cimeli di settore.
Congegni al limite del rudimentale, apprezzati proprio per la loro inverosimile ma intelligentissima semplicità in grado di farne tutt’ora l’oggetto del desiderio di molti collezionisti dell’epoca e degli amanti dei cimeli di settore.
Scopo di Tricky Traps è condurre la sfera magnetica dall'inizio del percorso sino alla fine, azionandone il breve e macchinoso tragitto con un pulsante rosso posizionato nella parte superiore e stabilendone la sincronia dei salti grazie alla barra bianca sulla base del gioco. Ponti levatoi, piattaforme girevoli, tubi calamitati e barre divisorie: il divertimento targato anni 80 è fatto di poche cose, ma sono quelle giuste.
E a ripercorre le orme dello svago elementare e’ anche la vivace collezione dei Tomy Water Games: inanellare i dischi colorati nel tridente di Tritone, catturare i pesci del lago premurandosi di centrare il retino, vincere una partita di calcetto subacqueo o aiutare il famosissimo Pac Man a liberarsi dai suoi nemici fantasmini, sono solo alcune delle tante avventure “sottomarine” azionabili con un semplice click del bottone rotondo.
E voi, attenti e preparatissimi lettori fra questi nostalgici cassetti di ricordi bambineschi, che ne pensate? Avete amato maggiormente gli automatismi ruotanti di Tricky Traps o vi siete accaniti per più tempo a studiare nuove tattiche di pressione in immersione? Quale di questi due evergreen d’indiscussa giocabilità continua a far pulsare la valvola anniottantesca dei vostri cuori di gameplayer un po’ cresciuti?