Gli anni 80 del mondo informatico possono essere brevemente riassunti in due sole parole: Commodore 64. Questo nome, che sostituì la sigla “Vic-30” scelta inizialmente dalla casa costruttrice, la Commodore Business Machine, identifica il modello di computer più venduto al mondo, con oltre 30 milioni di esemplari distribuiti e un record d’incassi da Guiness dei primati nel 1986 (solo in quell’anno, infatti, furono acquistati più di 10 milioni di esemplari).
I principali punti di forza del Commodore 64 consistevano nella semplicità d'uso e di programmazione oltre che nel prezzo di vendita mediamente abbordabile (dimezzato rispetto a quello di Apple II, suo atavico rivale). Anche l’utente meno esperto aveva la possibilità di imparare a scrivere agilmente programmi semplici o complessi, o di dare libero sfogo alla propria fantasia grazie all’infinita gamma di giochi disponibili (circa 5 mila videogame commerciali cui si aggiungono almeno 13 mila realizzaziati amatorialmente). I supporti grazie ai quali era possibile installare videogiochi e programmi di vario tipo erano le mitiche cassette (tecnicamente definite Datasette), storiche progenitrici dei non troppo lontani floppy disk.
I lunghi tempi di caricamento che le cassette richiedevano erano dovuti al sistema di controllo effettuato sui dati, che prevedeva di salvare e caricare il programma due volte. Nonostante non fossero propriamente dei fulmini di guerra, le cassettine del Commodore 64 sono state la memoria di massa maggiormente diffusa nel nostro paese come nel resto d’Europa, e ancor oggi i più nostalgici le ricordano con quel gusto di divertita aberrazione che non manca di suscitare piacere. Entrato già a fine decennio in età di prepensionamento, il Commodore 64 subì nel corso degli anni 90 il definitivo colpo di grazia inferto dal travolgente boom di vendite ottenuto dagli attuali Personal Computers. Tuttavia, chi volesse riprovare l’emozione di vedere risplendere la famosissima schermata blu con l'avviso "Ready” nell’attesa che si carichi un gioco, può farlo sul proprio Pc dopo aver scaricato gratuitamente dal sito ufficiale ( http://www.c64.com/ ) il più famoso emulatore per Commodore 64 insieme, naturalmente, a tutti i videogames che desiderate riavere. Joystick alla mano dunque: l’Home Computer a 8 bit più famoso del mondo è tornato!
I lunghi tempi di caricamento che le cassette richiedevano erano dovuti al sistema di controllo effettuato sui dati, che prevedeva di salvare e caricare il programma due volte. Nonostante non fossero propriamente dei fulmini di guerra, le cassettine del Commodore 64 sono state la memoria di massa maggiormente diffusa nel nostro paese come nel resto d’Europa, e ancor oggi i più nostalgici le ricordano con quel gusto di divertita aberrazione che non manca di suscitare piacere. Entrato già a fine decennio in età di prepensionamento, il Commodore 64 subì nel corso degli anni 90 il definitivo colpo di grazia inferto dal travolgente boom di vendite ottenuto dagli attuali Personal Computers. Tuttavia, chi volesse riprovare l’emozione di vedere risplendere la famosissima schermata blu con l'avviso "Ready” nell’attesa che si carichi un gioco, può farlo sul proprio Pc dopo aver scaricato gratuitamente dal sito ufficiale ( http://www.c64.com/ ) il più famoso emulatore per Commodore 64 insieme, naturalmente, a tutti i videogames che desiderate riavere. Joystick alla mano dunque: l’Home Computer a 8 bit più famoso del mondo è tornato!